In un mondo totalmente trasformato dalla pandemia, anche il turismo cambia volto, così come le reali esigenze dei viaggiatori. Il turismo, in questo momento, non può essere quello di prima, e sicuramente non lo sarà ancora per un bel po’ di tempo, diciamocela tutta. Questo, tuttavia, non deve significare necessariamente alzare bandiera bianca, anzi. Nell’era Covid-19, il cambiamento non deve essere sinonimo di perdita, bensì di opportunità per crescere, trasformarsi e rinnovarsi. Sappiamo perfettamente cosa abbia significato il lockdown nazionale con le chiusure generali delle attività non essenziali e, ancora oggi, con la ripresa dei contagi, il presente e il futuro del settore ricettivo extra-alberghiero appaiono sempre più incerti. I danni economici ci sono e ci saranno, non prendiamoci in giro, ma da ogni difficoltà occorre rialzarsi e puntare tutto sulle proprie potenzialità.
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Potere allo Stivale
La tendenza attuale è la riscoperta del territorio italiano, con vacanze sempre più sostenibili, vicine alla natura e caratterizzate da esperienze di tipo culturale, artistico ed enogastronomico. Airbnb, il colosso che 11 anni fa ha ribaltato il mondo del turismo e dell’ospitalità, semplificando gli affitti brevi di case e stanze da parte dei privati, si è ovviamente messo al lavoro su questo fronte. Con la modifica dell’algoritmo di qualche mese fa, infatti, invece di proporre classiche mete esotiche paradisiache o le più importanti capitali estere, il colosso della sharing economy ricettiva ha iniziato a promuovere escursioni nella propria regione, distanti massimo una centinaia di chilometri in auto. Ed è così che i viaggiatori hanno scoperto, o riscoperto, quante meravigliose occasioni potessero esserci a due passi da casa.
Un ripensamento, ma anche un adattamento ai nuovi modi di vivere conseguenti alla pandemia. Un’occasione preziosa per riscoprire il turismo di prossimità tra parchi naturali, borghi meno conosciuti, spiagge segrete, castelli, botteghe e trattorie dove riscoprire i sapori di una volta. Un modo anche per mettere un freno alla frenesia cittadina quotidiana, alimentata da ritmi incessanti e tecnologia costante, spesso irrazionale. Da non dimenticare anche le esperienze in città, con un’offerta turistica che unisce cultura, arte e buona cucina.
A confermare questo trend non è soltanto la necessità di evitare assembramenti e spostamenti, ma anche il bisogno di riscoprire le cose più semplici e genuine, dando più spazio al benessere psicofisico.
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Vacanze vicino a casa ed esperienze online
Il trend viene avvalorato dai dati Coldiretti che, in un’indagine con Ixè, ha rilevato che il 93% degli italiani ha deciso di trascorrere qualche giorno di vacanza in Italia, preferendo le mete balneari nella maggior parte dei casi. La novità è data da chi ha scelto una destinazione vicino a casa, nella propria regione, nonostante il via libera agli spostamenti su tutto il territorio nazionale ed estero di quest’estate: 1 italiano su 4, pari al 25% del totale, un dato che fa aumentare la tendenza a scegliere destinazioni turistiche meno battute.
La maggior parte degli italiani in viaggio, inoltre, ha scelto di alloggiare in case di proprietà, di parenti e amici o in affitto, mentre si registra un calo delle prenotazioni negli alberghi e degli agriturismo. Un altro dato importate è dato dalle ricerca dello svago tra arte, tradizione e relax con una ricerca del buon cibo e dei vini locali all’insegna del vero Made in Italy.
Airbnb questo lo ha capito, e ha imparato un concetto fondamentale per sopravvivere: proporre esperienze in relazione a uno stile di vita più autentico. Non è il cambiamento drastico che vogliamo, ma è sicuramente un aiuto concreto per vivere al meglio il presente in attesa di un futuro migliore.
Discorso a parte meritano le esperienze online. Le esperienze offline, invece, sono state lanciate circa 4 anni fa, iniziative da poter svolgere nelle destinazioni che si visitano: cooking class, visite guidate,attività sportive, tour enogastronomici e così via. Causa Covid-19 queste attività sono state sospese, ma una piccola parte è riuscita a sopravvivere grazie al digitale. Gli host possono così offrire esperienze online con lo stesso principio, far provare qualcosa di unico e far conoscere culture diverse. Questo per sviluppare soprattutto il concetto di solidarietà, collaborazione e condivisione, facendo sentire le persone a casa da ogni parte del mondo.
Condivisione è la parola chiave per descrivere il fenomeno della sharing economy che, non a caso, significa proprio economia della condivisione. Un modello che si fonda sui reali bisogni degli ospiti tra risparmio, socializzazione e salvaguardia dell’ambiente. In questo modo, la condivisione diviene una necessità che consente di mettere a disposizione conoscenze specifiche grazie all’utilizzo della tecnologia relazionale.
Cosa offre la rete Charming in Sardegna
Anche Charming Accommodation offre un prodotto turistico di qualità su misura dell’ospite. Host e partner, infatti, riescono a personalizzare un soggiorno e, allo stesso tempo, prendersi cura dell’ospite. Una co-creazione di valore nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie che ha, come obiettivo principale, condividere esperienze uniche per un costante arricchimento culturale e sociale tra enogastronomia, tempo libero e natura. Ma non solo. Con l’avvento dello smart working, la rete di Charming Accommodation ha deciso di ripensare e riorganizzare gli spazi delle proprie strutture ricettive alberghiere coniugando sicurezza, produttività e relax.
Per questi motivi il settore ricettivo extra-alberghiero e lo stesso gruppo Charming ha bisogno di rimanere unito di fronte alle nuove difficoltà: solo creando nuovi obiettivi e grazie alla fiducia reciproca possono nascere nuove relazioni di valore. La parola d’ordine quindi è resilienza, specialmente in questo nuovo periodo di profonde incertezze e difficoltà.
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